Sogniamo movimenti leggeri e facili, un corpo che esprima eleganza e naturalezza nei gesti. Lo stile di vita che conduciamo sembra vanificare questo: nel caos della città ci muoviamo frettolosamente sotto il peso dei nostri pensieri, il respiro e i gesti contratti. La mente, occupata in pensieri, perde la connessione con il corpo che, trascurato in ogni azione, è trascinato con fatica anche se sembriamo sempre di corsa. Non riusciamo a gestire il peso della nostra testa e ci muoviamo non curanti di quel che ci accade: quando qualche parte anatomica ci segnala la sua presenza con dolore, allora ci preoccupiamo di avere un corpo collegato.
La nostra figura contrasta con quella bella ed elegante delle donne Masai, protesa verso l’alto nonostante le grosse ceste trasportate sulla testa. Alla loro colonna devono portare particolare attenzione per organizzare la spinta verso l’alto, necessaria a contrastare la forza di gravità, e a gestire il carico esterno. Tutto ciò conferisce al loro portamento fluidità.
La nostra schiena di cittadini non funziona in modo differente. Il trasferimento del peso del cranio è fondamentale alla colonna vertebrale per l’allineamento posturale. La schiena struttura così le sue curvature, in equilibrio tra mobilità e stabilità. ll nostro scheletro assile (formato da cranio, colonna e gabbia toracica) tende verso l’alto, alla ricerca della leggerezza e opponendosi alla forza di gravità che, con la sua costante azione, tende a schiacciare il peso verso il basso. In questo è aiutato da bacino e arti inferiori che sostengono il peso del corpo spingendo verso il basso. Le due forze lavorano in sinergia: in questo rapporto tra compressione e allungamento si trova la naturale leggerezza del nostro corpo.
Immaginando di portare un peso sulla testa, iniziamo ad organizzare il nostro scheletro in modo che la colonna si allunghi verso l’alto. Per poterlo fare abbiamo bisogno di spingere verso il basso e di sentire che le forze allineano le nostre articolazioni. In tutto ciò è importante l’azione dei piedi che, invece di venire spostati dalle gambe, imprimono propulsione e sostegno al movimento.
Dimentichiamoci per un po’ dei pensieri esterni, dedicando attenzione alle sensazioni interne. Il sistema nervoso potrà inviarci importanti segnali circa la nostra posizione nello spazio, senza rimanere inascoltato. La leggerezza è dunque la nostra condizione naturale, connessa alla neutralità dello scheletro. Con i piedi ben piantati a terra.